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Lo share di Repubblica e Corriere on line

Data: 13 mag 2016


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𝒬uesta è una analisi dei giornali più importanti in Rete e dei loro "ascolti" ovvero di quanti utenti li leggono. Come sapete questi dati sono pubblici e certificati da Audiweb e sono importanti in quanto il "potere" di un giornale è commisurato a quanti lettori ha e la pubblicità a un giornale è altrettanto sensibile al numero di utenti del quotidiano on-line.

I giornali più potenti in Italia sono certamente La Repubblica e il Corriere della sera e quindi l'analisi numerica sarà dedicata a queste due corazzate dell'informazione che costituiscono il mainstream ovvero il flusso principale delle informazioni alla cui sorgente il popolo italiano si abbevera.

Il primo grafico è relativo agli utenti unici dei due giornali e mostra la rapida salita degli internauti che li leggono a partire da aprile 2008 fino a febbraio 2015:

browser unici 2008-2015
dati Audiweb

Di solito questa salita degli "ascolti" dei giornali on-line viene molto pubblicizzata da tutti i siti ma è un dato ingannevole. Come è risaputo gli utenti di Internet crescono e crescono velocemente per cui è normale che un giornale abbia sempre più lettori.

Un altro dato ingannevole è che fino a gennaio 2015 non venivano mai mostrati da Audiweb i dati del singolo giornale ma quelli di una piattaforma formata dal giornale on line e da un corollario di siti affiliati.

Negli ultimi anni Internet ha smesso di crescere (questo un mio articolo) e i dati di audiweb del 2016 mostra che anche i browser unici conteggiati da Audiweb per Repubblica (grafico in chiaro) e per il Corriere (grafico in scuro) hanno smesso di crescere e la situazione sia di calma piatta:

Browser unici 2016
dati Audiweb

Calma piatta rafforzata da una analisi sul biennio. Da febbraio 2015 Audiweb ha deciso di scorporare il dato del giornale da quello dei siti affiliati e questa è la tabella degli utenti unici giornalieri per Repubblica.it e il Corriere della Sera.it:

utenti unici
Repubblica
Corriere
feb 2015
1.542.774 1.348.897
mar 2015
1.445.088 1.257.432
apr 2015
1.317.413 1.163.749
mag 2015
1.387.663 1.204.949
...


gen 2016
1.499.080
feb 2016
1.545.259 1.102.825
mar 2016
1.491.482 1.056.178
apr 2016
1.492.847
1.073.687
giu 2016
1.557.048 1.071.746




Qui compare una sorpresa ovvero che gli utenti unici sono una modesta frazione dei browser unici, gli utenti unici sono grosso modo un milione, un milione e mezzo al giorno. Probabilmente il concetto di browser unico è molto distante da quello di utente unico. La fonte di questi dati è il fatto quotidiano.it che li riporta di mese in mese.

Riassumendo: come Internet cresceva, crescevano anche i giornali on line, come Internet si è stabilizzato, si sono stabilizzati anche i giornali on line come repubblica.it e corriere.it.

Lo share dei giornali on line

A questo fine ci vien in aiuto il concetto di share ovvero la percentuale di persone che navigano nei siti dei giornali rispetto ai navigatori totali. Secondo la terminologia Audiweb si tratta di "penetrazione universo" ma qui useremo il semplice termine di share.

Gli utenti unici totali di Internet in Italia nel giorno medio sono circa 22 milioni da ottobre 2014 a marzo 2016 con piccole variazioni di  mese in mese (qui un mio articolo)

Facendo una semplice divisione tra gli utenti unici dei giornali e quelli complessivi degli italiani, si calcola lo share su base giornaliera.
Lo share di Repubblica.it è tra il 6 e il 7% mentre quello del Corriere on-line è tra il 5 e il 6%.

Non di meno si può notare che solo poco più di un utente su venti accede a Repubblica e analogamente per il Corriere della Sera on-line: probabilmente i due dati non si sommano. Questo dimostra quanto poco diffusa è l'abitudine di leggere non solo i giornali di carta (questo un mio articolo sulla crisi dei giornali di carta) ma anche quelli on line.

Si noti che più si va verso agosto e più i giornali sono messi in disparte per poi riprendersi i lettori verso l'inverno.

Nota:
prima stesura di questo articolo: 4 ago 2012
riscrittura completa di questo articolo: 13 mag 2016




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Data: 13 mag 2016
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argomento: Media, articoli: I media e la costruzione della realtà (di Marco Cedolin), La precisione dei sondaggi, Critica all'Auditel, Telegiornali per vecchi, Le perdite dei giornali on line, Le vendite dei giornali di carta, Fiducia nei Media

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Uomo di Cheddar di 9'000 anni fa

Inglese di 9 mila anni fa ricostruito in base al DNA del Cheddar man il cui scheletro completo e ben conservato e stato ritrovato in Gran Bretagna. Aveva la pelle scura e gli occhi azzurri in base al DNA.

L’Uomo di Cheddar era un Homo Sapiens, era alto 166 centimetri e quando morì era intorno ai 20 anni. Faceva parte di una popolazione di cacciatori-raccoglitori, era intollerante al lattosio e agli amidi, aveva un sistema immunitario che lo difendeva da molte malattie. Quest'uomo è distante da noi solo 450 generazioni.

Lo spagnolo Uomo di La Braña, analogo a questo (pelle scura e occhi azzurri), era distante da noi solo 350 generazioni (7 mila anni).

Fonte: Nature
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