Il potenziale italiano dell'energia eolica

Data: 8 ago 2006
ultima modifica: 13 gen 2015

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𝒰na valutazione recente, a partire da dati CESI, elaborati da SPS Italia si conclude affermando che la superficie occupata dagli impianti eolici potrebbe essere di 1242 Km2 che corrisponde al 0.4% del territorio italiano che permette di generare 60 Twh di energia che sono circa il 20% dell'energia elettrica consumata in Italia.

L'università di Utrecht arriva a conclusioni simili e valuta in 69 Twh (34.5 Gw) il potenziale eolico italiano e in 24 Twh (12 Gw) quello tedesco. La successiva valutazione ministeriale per la Germania ha portato il potenziale a 124 TWh (64 Gw).

Vediamo in dettaglio la elaborazione di SPS Italia.

Scegliamo per subito una strada approssimata, ma ben fondata e cautelativa, che consiste nella:
  • considerazione dei dati CESI nell’Atlante Italiano del Vento (2004)
  • applicazione a questi valori di un fattore cautelativo, pari a 50, rispetto ai dati oggettivi derivanti dal precedente.
È questa la strada seguita dallo studio SPS Italia e che appare di interesse per una prima valutazione, che si colloca con ogni probabilità al di sotto di quanto si potrà fare con analisi specifiche, regionali e provinciali.

La tabella che segue è relativa ai giacimenti al di sopra delle 2000 ore/anno, ai giacimenti compresi tra 1750 e 2000 ore/anno e a dati complessivi corrispondenti ai giacimenti superiori a 1750 ore/anno. Si assume il valore di 25 MW/Km2 come densità degli aerogeneratori per kilometro quadrato.

Si è applicato un fattore attuativo pari al 2%, ne risulta un impegno di territorio pari al 2% delle superfici utili; pure in mancanza di progetti dettagliati, dato che in certe zone questo valore sarà superato, mentre in altre ci si terrà al di sotto, il 2% di territorio utile occupato può essere considerato credibile e cautelativo per l'insieme del Paese.

Ore di vento all'anno superficie Potenza max Energia max Potenza (fatt.50) Energia (fatt.50)
Più di 2000 ore 35'053 Km2 875 Gw 1'750 Twh 17.5 Gw 35 Twh
Tra 1750 e 2000 ore 27'073 Km2 677 Gw 1'185 Twh 13.5 Gw 25 Twh

Totale 62'126 Km2 1'552 Gw 2'935 Twh 31 Gw 60 Twh


La superficie nazionale è di 301.099 Km2 quindi la superficie occupata massima è del 21%, quella realisticamente occupata applicando il fattore cautelativo pari al 2% è di 1242 Km2 che corrisponde al 0.4% del territorio italiano che permette di generare 60 Twh di energia che sono circa il 20% dell'energia elettrica consumata in Italia.

È da osservare infine che il potenziale strategico realmente attuabile di circa 30 Gw è in buon accordo con la valutazione di 34.5 Gw effettuata dall’Università di Utrecht.

Oltre all'eolico terrestre va considerato l'eolico off-shore cioè quello lungo le coste. Non ho dati al riguardo ma solitamente le stime parlano di tanta energia prodotta on-shore quanta quella off-shore. Se fosse così si avrebbero altri 60 Twh di eolico marittimo.

In caso di salita costante del prezzo del greggio non ci sono alternative valide quanto quella dello sfruttare il vento per produrre energia elettrica economica che è la fonte più importante per fare andare avanti il Paese. In caso di crisi energetica il fattore cautelativo pari a 50 può essere facilmente abbassato arrivando a installare sul suolo di più dei 60 Twh stimati da SPS Italia.

Quindi andando oltre il 20% dell'energia elettrica di provenienza eolica con i problemi dell'intermittenza della fonte che ne conseguono. Questo vuol dire trovare metodi di accumulo dell'energia e anche accettare i black-out.

La fonte per questo testo è stato il dossier in pdf dei Democratici di Sinistra “LO SVILUPPO DELL’EOLICO IN ITALIA” a cura del Dipartimento “Politiche della sostenibilità”- DS Roma, 1 Luglio 2005 (E.Ronchi, P. degli Espinosa, N.M. Caminiti, Giuseppe Onufrio)

Aggiornamento 8 mar 2009: Un documento ufficiale dell'ANEV, l'associazione nazionale energia del vento, controfirmato da diverse associazioni tra cui legambiente, stima per il 2020 una potenza installabile pari a 16.2 Gw e una energia prodotta di 27.2 Twh (producibilità di 1680 ore/anno,  8% del consumo nazionale (340 Twh)). Sul documento dell'ANEV si dice:
Il calcolo del potenziale eolico italiano ha coinvolto i migliori esperti del settore, le tecnologie più avanzate, nonché una vastissima banca dati, relativa al dato anemometrico nazionale, distribuito per singola Regione, ANEV ha tenuto conto:
  • delle limitazioni generali di carattere normativo;
  • delle maggiori e necessarie accortezze paesaggistico - ambientali, peculiari del nostro Paese, previste nel Protocollo ANEV, sottoscritto con le principali associazioni ambientaliste;
  • dello sviluppo degli aspetti elettrici ed economici, connessi alla producibilità minima.
L'analisi puntuale delle aree escluse, inoltre, per motivi di riserva e tutela della flora e della fauna, anche per il tramite dell'esclusione delle aree vincolate, o comunque rilevanti paesaggisticamente o per la presenza di corridoi migratori, ha portato ad una ulteriore esclusione di aree non idonee, anche per motivi orografici. In via cautelativa, quindi, è stato ricavato il potenziale reale definitivo realizzabile, che si basa su criteri e dati scientifici, anche per l'ulteriore applicazione di principi statistici che gli operatori del settore, negli anni, hanno potuto concretamente verificare.
Attualmente a livello mondiale si ha un raddoppio della potenza installata ogni 3 anni. Nel 2008 si è arrivati in Italia alla potenza di 3.7 Gw con incrementi annuali del 35% e con una producibilità di circa 1700 ore. Un interessante documento di Ecoalfabeta (Marco Pagani) illustra la situazione. Se il trend valido a livello mondiale (raddoppio ogni 3 anni) fosse confermato a livello nazionale anche per i prossimi anni si avrebbe la seguente escalation:

Kensan.it


Anno 2008 2011 2014 2017 2020
Potenza  (Gw) 3.7 7.4 14.8 29.6 59.2
Energia (Twh) 6.3 12.6 25.2 50.4 100.8
% eolico (340 Twh) 1.9% 3.7% 7.4% 14.8% 29.6%

L'aumento esponenziale della potenza installata lascierà il posto a un aumento lineare ad un certo punto come visualizzato nei grafici di Ecoalfabeta. Si noti che il potenziale eolico italiano che l'ANEV ha calcolato (16 Gw) sarà raggiunto molto probabilmente nel 2014 se verrà mantenuta la crescita esponenziale fino a quella data.

SPS Italia e l'Università di Utrecht invece definiscono un potenziale doppio e pari a 30-35 Gw che verrebbe raggiunto nel 2017 sempre se la crescita esponenziale si manterrà fino a quella data.

Un piccolo appunto riguarda la comparazione di questi dati con 4 centrali atomiche EPR da 1600 Mw l'una e producibilità dell'80%. Si tratta del nucleare che si avrebbe intenzione di costruire in Italia. L'energia di tali impianti è di 45 Twh, probabilmente la stessa energia che l'eolico ci fornirà nel 2017 se verranno mantenuti gli incentivi (certificati verdi). Secondo molti esperti le promesse centrali nucleari saranno pronte molto dopo quella data.

Pagani illustra con un grafico valido a livello mondiale come l'eolico possa in breve raggiungere la stessa energia prodotta dal nucleare intorno al 2020 nel migliore scenario e qualche anno dopo secondo lo scenario medio. Questo fa comprendere come l'energia dal vento possa competere in termini di quantità con fonti energetiche quali il nucleare. Qui tralascio le problematiche quali la discontinuità nel fornire energia dell'eolico che fin'ora si sono rivelate poco importanti per via della forte interconnessione della rete elettrica europea.

Aggiornamento 17 giu 2009: Un documento dell'Agenzia europea dell'ambiente (EEA), intitolato "Europe's onshore and offshore wind energy potential" stima che l'eolico on shore e off shore intallabile possa arrivare a coprire 20 volte il fabbisogno di energia elettrica che i 27 paesi della UE avranno bisogno nel 2020:
  • Eolico onshore: 45.000 TWh (11-13 volte fabbisogno elettrico al 2020 dell’UE27)
  • Eolico offshore: 25.000 TWh (6-7 volte fabbisogno elettrico al 2020 dell’UE27)
  • Totale: 70.000 TWh (17-20 volte fabbisogno elettrico al 2020 dell’UE27)
Se si considerano i vari vincoli ambientali e le limitazioni di tipo sociale e commerciale (impatto visivo, rotte marittime, ecc) si potrà comunque produrre fino a 3 volte l'energia elettrica consumata nel 2020. QualeEnergia descrive il documento.

Per fare questo  la rete elettrica dovrà essere pesantemente aggiornata integrando dorsali in corrente continua e alta tensione (HVDC) che trasportino corrente da una parte all'altra del continente europeo. In tal modo quando c'è vento nel nord Europa dovrà essere possibile il suo utilizzo nel sud Europa e vice versa. Nel rapporto dell'European Academies Science Advisory Council (Easac) descritto da QualeEnergia si evidenzia il problema della limitazione della espansione delle fonti quali l'eolico che trovano collo di bottiglia nella rete elettrica europea che non è capace di trasportare elevate potenze a grandi distanze.

Aggiornamento 13 gen 2015: Attualmente il trend di crescita dell'eolico in Italia si è raffreddato. Il dato previsto in questo testo era più alto di quanto è stato in realtà (fonte 1, fonte 2):

Anno previsione 2014 dato reale 2013
Potenza  (Gw) 14.8 8.6
Energia (Twh) 25.2 15
% eolico (340 Twh) 7.4% 4.4%

Vedremo nei prossimi anni se e quando riusciremo a raggiungere il 7.4% dell'energia elettrica tramite la fonte eolica e quando raggiungeremo i 30 Gw.

Questo articolo è stato ripreso con alcuni dati salienti anche da un tesista dell'Università degli Studi della Basilicata, Facoltà di Ingegneria Meccanica. Il tesista è Gianpiero Pace. La tesi è del 2010-2011. Nota [13].



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Questo articolo è stato commentato 2 volte.

Ultimo commento inserito da kensan mercoledì 11 marzo con il titolo: x Gigi.

Commento:

Si, l'eolico è una fonte intermittente però non è così problematica la questione come la descrivi tu. 1700 ore è la producibilità all'anno ma vale per un singolo impianto eolico, per una pala eolica che si trova in un'altra regione o in un altro stato le condizioni ambientali sono diverse e funziona sempre per 1700 ore ma allocate in un periodo di tempo diverso.

In un collegamento a livello europeo dell'energia eolica il problema è di molto diminuito e ci sono sempre pale oliche che funzionano e pale ferme. Non ostante questo l'eolico non insegue il carico elettrico e quindi non si adegua ai consumi e quindi c'è bisogno di accumulare energia (stazioni di pompaggio) oppure di usare un impianto che insegue il carico come le centrali termoelettriche.



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