Petrolio in via di esaurimento

Data: 10 ago 2005
ultima modifica: 22 dic 2005

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𝒮econdo l'Unione petrolifera i consumi di benzina sono scesi dell'8% nei primi sei mesi del 2005, mentre i prezzi sono saliti nel giro di un anno di quasi l'8% (luglio 2004 - luglio 2005).

Con il petrolio stabile a 64$ al barile le varie associazioni dei consumatori calcolano un costo per le famiglie di 600€ in più per il 2005.

Rispetto all'inizio 2004 gli autotrasportatori hanno il pieno (600 litri) che costa 159€ in più. Si rammenti che in Italia quasi tutta la merce viaggia su gomma. Credo che un camion faccia dai 2 ai 3 pieni alla settimana, sono quindi dai 1'300 ai 2'000 euro in più al mese per il solo gasolio.

Le compagnie aeree praticano sovrapprezzi per il caro carburante che si aggira sui 30€ in più per i voli intercontinentali. Anche qui occorre ricordare che gli aerei trasportano molte merci.

Queste poche notizie tratte da ilsole24ore forniscono una direzione nuova per la nostra economia e per l'economia occidentale, direzione obbligatoria man mano che il petrolio salirà come molti affermano.

Diciamo che con la ricchezza sempre maggiore degli italiani si andava verso il consumo di frutta coltivata all'estero, quindi beni di consumo fuori stagione e fuori nazione, il così detto commercio globale, la globalizzazione.

Con le famiglie che si impoveriscono e con i trasporti che contemporaneamente diventano più cari la globalizzazione ha un serio nemico al suo sviluppo e forse un nemico mortale. Se la famiglia ha pochi soldi preferirà il prodotto nazionale, regionale, provinciale, del paesello che quello molto gravato dai trasporti della globalizzazione.

Attualmente le merci fanno lunghi percorsi prima di arrivare sulle nostre tavole o nelle nostre case, Beppe Grillo affermava che un semplice vasetto di yogurt da poche calorie consuma per venire trasportato 3'000 calorie di carburante, praticamente le calorie che necessitano ad un adulto in un giorno (2500).

Quindi la nostra società non è preparata a un petrolio caro, non è preparata a usare i trasporti il meno possibile.

La grande distribuzione ha un suo sistema per offrire merci a basso costo ma fino a che punto può reggere il confronto con un produttore che vende direttamente al consumatore i suoi prodotti? A che prezzo del petrolio le famiglie comincieranno a rinunciare alle comodità del supermercato e alla sua scelta per avere prezzi più economici? A che prezzo del greggio i lunghi giri delle merci della grande distribuzione cozzeranno contro le magre tasche dei consumatori?

Attualmente per le persone più svantaggiate economicamente ci sono i discount ma la loro merce è notevolmente globalizzata e quindi il prezzo si regge su un basso costo del petrolio, cosa che non è più o che non sarà più.

La domanda finale è a quanti dollari al barile la globalizzazione riceverà il primo colpo che la farà vacillare?

Comunque sia ci saranno non solo i contro ma anche dei vantaggi, la globalizzazione ha portato a tante storture che si riassorbiranno. Fare previsioni sui cambiamenti che il petrolio caro apporterà alla nostra società non è pensabile, solo le direttrici di fondo si possono intravvedere, sperando di avere colto giusto.

Kensan.it


Aggiornamento 12 ago 2005: Oggi ho sentito che le varie confederazioni degli agricoltori hanno lanciato lo slogan "Frutta e verdura a chilometri zero", trovo che questa sia una via percorribile per combattere il caro petrolio e contemporaneamente una via che riduce il tasso di globalizzazione.

Aggiornamento 29 ago 2005: Il giornale ilsole24ore riporta una piccola notizia: «la borsa di Tokyo ha chiuso in rosso la seduta di oggi: i prezzi del greggio hanno indebolito i titoli delle società esportatrici. In calo anche i titoli delle compagnie aeree e società di trasporti sui timori del rialzo del prezzo del carburante».

Questo segnala a me che i 71$ al barile del costo del greggio WTI comincia a incidere su quella che è la "globalizzazione", con prezzi del petrolio più elevati mi attendo un arretramento delle merci globali, dei trasporti lunghi e pure del pensiero globale.

Aggiornamento 18 set 2005: mia economia riporta un articolo con molti dati che parla della recente protesta dei TIR, pare che il settore sia in grave crisi tanto che molti veicoli viaggiano oggi in perdita e si presume che entro pochi mesi 15 mila aziende chiuderanno i battenti.

Per capire di quanto sono aumentati i costi per i camionisti basti dire che un TIR medio consuma 3 litri di gasolio e fa 1 kilometro, quindi in un anno ogni kilometro è passato da un costo di 0.32 € a un costo di 0.40 €. Supponendo di fare autostrada (80 Km/h) per 8 ore, 5 giorni, 4 settimane, si è passati da 4100 euro a 5100 euro mensili.

In pratica un TIR sopra le 11 tonnellate spende mille euro in più ogni mese per il caro gasolio, questi soldi andranno a decurtare lo stipendio netto mensile del camionista visto che i committenti chiedono solo ribassi delle tariffe.

I trasporti lunghi non hanno futuro in Italia con questi prezzi del gasolio, rimarranno probabilmente sul mercato i camionisti dell'est che hanno costi fino al 40% inferiori a quelli degli autotrasportatori italiani. Ovviamente c'è un prezzo limite del gasolio pure per quelli dell'est.

Aggiornamento 22 dic 2005: Si stanno diffondendo delle macchinette distributrici di latte crudo, il latte viene venduto direttamente dall'allevatore di mucche che chiede un euro per un litro con un bel risparmio rispetto al latte globalizzato che compriamo tutti noi. Inoltre il latte è crudo, quindi molto più buono e dura due giorni. Il contadino tramite la globalizzazione guadagnerebbe dai 30 ai 35 eurocentesimi per litro di latte, mediante i distributori automatici guadagna 1 euro. Il consumatore mediante la globalizzazione spenderebbe 1.30 euro, mediante il contatto diretto spende 1 euro.

Aggiornamento 8 apr 2012: Vent'anni fa il prezzo del gasolio pesava il 20% sul costo dell'autotrasporto, oggi è la prima voce di spesa con il 33% dell'incidenza, Marco Pagani di ecoalfabeta prevede che a 2.5 euro al litro per il gasolio, l'incidenza sarà del 40% sui costi totali del trasporto.



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Questo articolo è stato commentato 2 volte.

kensan il 28 settembre 2005 con il titolo: Nemmeno l'era dell'oro.

L'era dell'oro non finirà per mancanza d'oro, però prova te a farti un'auto placata d'oro invece che di acciaio...:)

Eppure l'oro ha caratteristiche notevoli dal punto di vista anticorrosivo, una ringhiera, un guard rail, un'auto placata d'oro sarebbe eterna, però nessuno ne fa un tal uso, quindi l'era dell'oro a qualche euro al quintale è finita (se mai fosse esistita), sarà lo stesso per il petrolio, lo useremo come usiamo l'oro?

Ai posteri l'ardua sentenza.

GD il 28 settembre 2005 con il titolo: L'era del petrolio!.

L età della pietra non finì per mancanza di pietre, allo stesso modo l'era del petrolio non finirà per l'esaurimento dello stesso!



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Data: 10 ago 2005
modifica: 18 set 2005
ultima modifica: 22 dic 2005
argomento: Petrolio, articoli: Petrolio: "AL LUPO, AL LUPO" (di George Monbiot), Il petrolio sta finendo, Aggiornamento sul petrolio, Il Petrolio (quarto aggiornamento), L'oro di carta (dollaro e petrolio), ASPO Italia Lettera aperta, Fine del petrolio spostata in avanti

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