Aromi artificiali

Data: 11 set 2007
ultima modifica: 21 feb 2017

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AromiLa prestigiosa rivista medico-scientifica “Lancet”, lancia l’allarme: “Gli additivi aumentano l’iperattività e deficit di attenzione nei bambini”. Chiedo scusa: ma dove sta la notizia?

Dico questo perché nel nostro piccolo, anche noi, come altri siti, riviste o libri (certamente non ufficiali e quindi senza alcun valore) denunciamo da anni additivi e aromi chimici di sintesi contenuti negli alimenti, in quanto estremamente pericolosi per la salute!

“Non è la prima volta che se ne parla. Già negli anni ’70 alcune ricerche ipotizzavano che alcuni coloranti fossero legati all’iperattività”, dice Paolo Aureli, Direttore del Centro nazionale per Qualità e il Rischio alimentare dell’Istituto Superiore di Sanità italiano.

Già, non è certo la prima volta, e c’è pure dell’altro: la pericolosità degli additivi non riguarda solo la presunta iperattività infantile, che aumenta in presenza di sostanze chimiche, ma tocca numerosi aspetti della vita umana infantile e adulta. Ricordo che esistono studi seri, ovviamente poco pubblicizzati, che dimostrano come bambini autistici hanno avuto un notevole miglioramento della loro condizione, eliminando totalmente gli additivi dall’alimentazione!

È un fatto noto che la chimica ingerita, è tanto più pericolosa quanto più delicate sono le condizioni del sistema nervoso centrale e del sistema immunitario. Bambini estremamente sensibili, come gli autistici, o quelli che soffrono di un disturbo comportamentale, manifestano maggiormente la tossicità degli additivi rispetto un bambino che non ha apparentemente nulla di particolare.

La pubblicazione della ricerca, finanziata dall’agenzia britannica per la sicurezza alimentare, Food Standard Agency, secondo la quale l’assunzione di alimenti contenenti additivi chimici (in particolare coloranti) è causa di un aumento dei livelli di iperattività nei bambini di età compresa tra i 3 e i 9 anni, per tanto non è una novità, ma semmai la conferma che in molti avevano visto giusto!

Oggi, dove sono finiti coloro che anni fa, screditavano e ridicolizzavano gli avvertimenti dati sull’argomento? Forse si sono nascosti da qualche parte? o peggio ancora, riciclati come esperti di alimentazione naturale?

Ma vediamo nel dettaglio com’è avvenuta questa recente sperimentazione.

Un gruppo di 297 bambini - una parte di questi affetti da disturbi del comportamento - sono stati divisi in due gruppi separati (153 e 144). A tutti i bambini è stato dato da bere succo di frutta, ma alcuni avevano succo addizionato con un mix di additivi-E, altri invece solo succo.

Risultato: i bambini che hanno assunto sostanze chimiche di sintesi (additivi-E), erano più rumorosi, perdevano concentrazione, maggiormente impulsivi, rispetto a quelli che avevano bevuto il succo puro (indipendentemente se avevano o meno problemi di comportamento)! Per questo motivo i ricercatori, consigliano ai genitori di non far consumare ai propri figli i seguenti coloranti: E102, E124, E122, E110 e il sodio benzoato E211.

Noi invece continuiamo a ribadire e sottolineare la pericolosità di quasi tutti gli additivi/aromi che vengono introdotti nei non-cibi. Se un alimento è vivo, sano e buono NON ha bisogno di alcuna sostanza addizionata, perché il suo gusto è dato dalla Natura: non sarà bello esteticamente, ma la cosa importante è l’apporto nutrizionale!

Se un cibo invece è morto (come tutti quelli prodotti a livello industriale), non ha alcun gusto perché le materie prime sono poche e di scarsa qualità (molto spesso liofilizzate), ha bisogno per essere venduto di un sostegno nel gusto e nell’estetica: aromi - costruiti in laboratorio - che ingannano il cervello dando un gusto accettabile in bocca, e additivi per renderli più belli alla vista e al tatto!

L'aroma di un cibo può essere all'origine del novanta per cento del suo sapore!

Oggi gli scienziati pensano che noi esseri umani abbiamo acquisito il senso del gusto per evitare di rimanere avvelenati (le piante commestibili hanno un gusto dolce, quelle velenose amaro). Il cibo dovrebbe aiutarci a distinguere il cibo adatto da quello che non lo è. Le nostre papille gustative possono individuare una mezza dozzina di sapori base: dolce, acido, amaro, salato, aspro e unami (sapore scoperto dai giapponesi: gusto ricco e corposo che ha origine dagli aminoacidi di cibi come crostacei, funghi, patate e alghe).

Le papille però sono un mezzo di riconoscimento molto limitato se paragonato all'olfatto, che può percepire migliaia di aromi chimici diversi! Il naso umano è più sensibile di qualsiasi strumento inventato finora. Un naso può distinguere aromi presenti in quantità di poche parti per trilione, cioè lo 0,000000000003 percento.

Non c'è dubbio che quindi il sapore sia prima di tutto l'odore dei gas rilasciati dalle sostanze chimiche che vi siete appena messi in bocca

Ecco perché lo scopo degli aromatisti in camice bianco, quelli che lavorano nelle aziende plurimiliardarie dedite alla costruzione in laboratorio di aromi, come la sconosciuta ma potentissima I.F.F., International Flavors & Fragrances (senza il suo 'lavori di sintesi', gli hamburger non saprebbero di affumicato, i milk-shake di fragola, il dentifricio di mela, ecc. ecc.) è quello di azzeccare il gusto giusto!
Una volta azzeccato l'aroma, va verificata però la "sensazione" che produce in bocca. Per questo si ricorre alla "reologia", una branca della fisica che studia il flusso e la deformazione dei materiali. Delle 'bocche meccaniche', in grado di elaborare dati provenienti da svariate sonde, misurano le proprietà reologiche di un cibo: scorrimento, punto di rottura, densità, croccantezza, masticabilità, viscosità, grumosità, gommosità, duttilità, scivolosità, levigatezza, sofficità, umidità, succosità, spalmabilità, elasticità e adesività.

E abbiamo il coraggio di chiamarlo cibo?

Vi serve un esempio concreto? Il tipico aroma artificiale di fragola (che purtroppo per noi troviamo in tutti i composti di fragole: yogurt, dolci, marmellate, ecc. che hanno nell'etichetta la scritta aromi): contiene questi ingredienti: amil-acetato, amil-butirato, amil-valerato, anetolo, anisil-formato, benzil-acetato, benzile-isobutirato, acido butirrico, cinnamil-isobutirato, cinnamil-valerato, olio essenziale di cognac, díacetíle, dipropil-chetone, etil-acetato, etil-amilchetone, etil-butirato, etil-cinnamato, etil-eptanoato, etil-eptilato, etil-Iactato, etil-metilfenilglucidato, etil-nitrato, etil-propionato, etil-valerato, eliotropina, idrossifreniP2-butanone (soluzione al dieci percento in alcol), alfa-ionone, isobutil-antranilato, isobutil-butirato, olio essenziale di limone, maltolo, 4metilacetofenone, metil-antranilato, metil-benzoato ' metil-cinnamato, carbonato di metil-eptina, metil-naftil_chetone, metilsalicìlato, olio essenziale di menta, olio essenziale dì neroli, nerolina, neril-isobutirato, burro di giaggiolo, alcol fenetilico, etere di rum, gamma-undecalactone, vanillina e solvente.

Può bastare? Non vi descrivo il processo vero e proprio di fabbricazione, e soprattutto i solventi che vengono utilizzati!

Lo scotto da pagare infatti non ha prezzo, perché questi ‘sostegni’ risultano essere molto pericolosi per la salute: il famoso rovescio della medaglia!

Ad eccezione di pochissimi additivi (un esempio per tutti l’acido ascorbico o vitamina C, la cui sigla è E300), è vivamente sconsigliato, soprattutto per i bambini, utilizzare cibi o bevande contenenti additivi, aromi e altre porcherie chimiche!  

In commercio l’alternativa c’è, basta volerlo.

Ovviamente tutto dipende da quanta importanza diamo al cibo che mangiamo, perché se vediamo gli alimenti come un qualcosa da ingoiare quando si ha fame, e basta, allora tutte queste parole non servono a nulla. Così facendo però continueremo a trovare gli scaffali dei supermercati pieni di cibo-spazzatura industriale!

Al contrario, se crediamo che “siamo fatti di ciò che mangiamo”, allora è ovvia l’importanza di una dieta sana, composta da cibi vivi, naturali e pieni di sostanze utili all’organismo (fitonutrienti). Se cambiamo gli acquisti prediligendo cibi sani a spazzatura industriale, vedrete sempre meno chimica negli scaffali, questo perché le multinazionali (tranne in alcune rare eccezioni) sono costrette, pena il fallimento, a seguire le scelte dei consumatori.

Ecco in sintesi questi additivi!
  • I coloranti (sigle da E100 a E199), sono sostanze chimiche che servono per rendere il cibo esteticamente più bello allo sguardo.
  • I conservanti (sigle da E200 a E299) servono, lo dice il nome stesso, a rendere duraturo nel tempo (da qualche giorno a qualche anno!) un alimento.
  • Gli antiossidanti e regolatori di acidità (sigle da E300 a E399) servono a impedire l’ossidazione.
  • Gli addensanti, emulsionanti, gelificanti e stabilizzanti (sigle da E400 a E499) migliorano anch’essi le caratteristiche del cibo.
  • Infine gli esaltatori di sapidità (sigle da E600 a E699), tra cui il pericolosissimo glutammato monosodico (E620) rendono un cibo morto e privo di gusto, buono e appetitoso. Con l’eccitotossina chiamata glutammato monosodico, per esempio (fungendo da recettore neurale), è possibile mangiare con estremo piacere una suola di scarpe!
  • Negli additivi vari, cioè quelli che vanno da E900 a E999, rientrano gli edulcoranti di sintesi, cioè i dolcificanti, tra cui la sostanza più pericolosa in commercio: l’aspartame (E951).
Ma non finisce qui, perché gli additivi continuano da E1000 a E1999.

Quello che si può notare dal numero spropositato di queste sigle, per noi incomprensibili, è che siamo totalmente circondati da alimenti pregni di composti chimici di sintesi - cioè di derivazione petrolifera - di cui non si conoscono gli effetti collaterali sulla salute pubblica nel medio e lungo periodo! Ma neppure nel breve.

Ogni tanto viene pubblicata una ricerca che conferma la tossicità e/o pericolosità di una o più sostanze. Ma possiamo noi attendere che siano i responsabili della salute (sempre più spesso nella busta paga delle lobbies agroalimentari) a dirci se un additivo è cancerogeno, teratogeno (provoca malformazioni nei feti), oppure no? Potrebbe accadere - come infatti accade - che ce lo dicano dopo decenni di utilizzo!

Impariamo allora ad usare il nostro cervello in maniera indipendente (dal tubo catodico, e dagli esperti della salute pubblica), e soprattutto a pensare fino in fondo. Impariamo insomma a diventare i veri e unici artefici della nostra salute.
Per tanto diciamo NO a questa situazione di fatto, iniziando a comprendere l’importanza della nutrizione e prendendo coscienza del potere che abbiamo noi come consumatori.

Dal sito disinformazione.it
Marcello Pamio – 10 settembre 2007



Nome e categoria Codice Giudizio

COLORANTI
Curcumina E 100 A
Lattoflavina (Vitamina B2) E 101 C
Tartrazina E 102 A
Giallo di chinolina E 104 C
Giallo arancio S E 110 A
Cocciniglia E 120 C
Azorubina E 122 A
Amaranto E 123 E
Rosso cocciniglia A E 124 C
Eritrosina E 127 E
Blu patent V E 131 A
Indigotina E 132 C
Clorofilla E 140 C
Verde acido brillante BS E 142 C
Caramello E 150 A
Nero Brillante BN E 151 A
Carotene alfa, beta gamma E 160a A
Annatto) E 160b A
Capsanthin) E 160c A
(Lycopene) E 160d A
(Beta-apo-8-carotenal) E 160e A
(Ethil ester of beta-apo-8-car.) E 160f A
Xantofille E 161a A
[Bixin] E 161b A
[Cryptoxanthin] E 161c A
[Rubixanthin] E 161d A
[Violoxanthin] E 161e A
[Rhodoxanthin] E 161f A
(Canthaxanthin) E 161g A
Rosso di barbabietola - Betanina E 162 A
Antociani - Antocianine E 163 A
Pigmento rosso E 180 C

CONSERVANTI
Acido sorbico E 200 A
Sorbato di sodio E 201 A
Sorbato di potassio E 202 A
Sorbato di calcio E 203 A
Acido benzoico E 210 C
Benzoato di sodio E 211 C
Benzoato di potassio E 212 C
Benzoato di calcio E 213 C
Paraidrossibenzoato di etile,... E 214 C
| (Sodium salt) E 215 C
| (Propybaraben) E 216 C
| (Propy-14Hydroxybenzoate) E 217 C
| (Methylparaben) E 218 C
| (Methy-14Hydroxybenzoate) E 219 C
Anidride solforosa E 220 E
Sodio solfito E 221 E
Bisolfito di sodio E 222 E
Metabisolfito di sodio E 223 E
Metabisolfito di potassio E 224 E
Solfito di calcio E 226 E
Bisolfito di calcio E 227 E
Potassio solfito acido E 228 E
Difenile E 230 C
Ortofenil fenolo E 231 C
Ortofenil fenato di sodio E 232 C
Tiabendazolo E 233 C
Esametilen tetramina E 239 E
Acido borico (aldeide formica) E 240 E
Nitrito di potassio E 249 E
Nitrito di sodio E 250 E
Nitrato di sodio E 251 E
Nitrato di potassio E 252 E
Acido acetico E 260 A
| propionico E 261 A
| (Sodium acetate/diacetate) E 262 A
| E 263 A

ANTIOSSIDANTI
Acido L-ascorbico (Vitamina C) E 300 A
Sodio ascorbato E 301 A
Calcio ascorbato E 302 A
Acido diacetil L-ascorbico E 303 A
Palmitato di ascorbile E 304 C
Tocoferolo, naturale (Vitamina E) E 306 A
Tocoferolo, di sintesi E 307 A
| E 308 A
| E 309 A
Gallati (Propyl gallate) E 310 C
| (Octyl gallate) E 311 C
| (Dodecyl gallate) E 312 C
BHA Butil idrossi anisolo E 320 E
BHT Butil idrossi toluolo E 321 E
Lecitina di soia E 322 A
Regolatori di acidità
Lattato di sodio E 325 A
Lattato di potassio E 326 A
Lattato di calcio E 327 A
Acido citrico E 330 A
| (Sodium citrate) E 331 A
| (Potassium citrate) E 332 A
| (Calcium citrate) E 333 A
Acido L-tartarico E 334 A
| (Sodium tartrates) E 335 A
| (Potassium Tartrates) E 336 A
| (Sodium potassium tartrate) E 337 A
Acido ortofosforico E 338 E
[Sodium dihydrogen ortophosphate] E 339a E
[Disodium hydrogen orthophosphate] E 339b E
[Trisodium orthophosphate] E 339c E
(Potassium orthophosphate) E 340a E
[Dipotassium hydrogen orthophosph.] E 340b E
[Tripotassium orthophosphate] E 340c E
[Calcium tetrahydrogen diorthophosp. E 341a E
[Calcium hydrogen orthophosphate] E 341b E
[Tricalcium diorthophosphate] E 341c E

Addensanti, Emulsionanti, Gelificanti, Stabilizzanti
Acido alginico E 400 A
| (Sodium alginate) E 401 A
| (Potassium alginate) E 402 A
| (Ammonium alginate) E 403 A
| (Calcium alginate) E 404 A
| (Propylene glycol alginate) E 405 A
Agar-agar E 406 C
Carragenine E 407 C
Farina di semi di carrubbe E 410 A
Farina di semi di guar E 412 A
Gomma adragante E 413 C
Gomma arabica E 414 C
Additivi vari
Pectina E 440 A
Polifosfati E 450 E

ESALTATORI DI SAPIDITÀ
Glutammato monosodico E 620 E
Maltolo E 636 C
Etilmaltolo E 637 C

Kensan.it

legenda Nell'articolo viene usato un colore per esprimere un giudizio sugli additivi.

A = Prodotto non tossico e senza alcun pericolo per la salute. - Colore di sfondo: Verde
C = Attenzione! Prodotto sospetto che può essere leggermente tossico. - Colore di sfondo: Arancione
E = Pericoloso! La sostanza può, in forti dosi, essere - per effetto cumulativo e nel corso degli anni – eventualmente responsabile di disturbi e malattie gravi. - Colore di sfondo: Rosso

Pubblicato dalla rivista “Altroconsumo”, nr. 17 1990, pag. 20-24

E ora la mia opinione. Confrontando le sigle degli additivi che aumentano l'iperattività secondo lo studio di The Lancet si nota che la classificazione che ne da il mensile Altroconsumo è spesso "Prodotto non tossico e senza alcun pericolo per la salute". Una volta di più si evince che gli additivi elencati qui sopra con la lettera "A" sono solo momentaneamente sicuri per poi scivolare in fascie più pericolose per la salute col passare del tempo.
  • E102: Sicuro per la salute nel 1990, aumenta l'iperattività e il deficit di attenzione nel 2007
  • E110: Sicuro per la salute nel 1990, aumenta l'iperattività e il deficit di attenzione nel 2007
  • E122: Sicuro per la salute nel 1990, aumenta l'iperattività e il deficit di attenzione nel 2007
  • E124: Prodotto sospetto che può essere leggermente tossico nel 1990, aumenta l'iperattività e il deficit di attenzione nel 2007
  • E211 sodio benzoato: Prodotto sospetto che può essere leggermente tossico nel 1990, aumenta l'iperattività e il deficit di attenzione nel 2007
Il sodio benzoato è presente come conservante nelle aranciate, limonate, ecc.

Ho letto che Campari, San Benedetto, Coca Cola, Fanta, dopo le diverse sollecitazioni dei consumatori e dell’Unione europea hanno eliminato dagli ingredienti il benzoato. Questo per un problema secondario del benzoato e cioè la sua trasformazione in benzene che è tossico.

Invece pare che Sprite, Limoncedro (Chinotto Neri), Aranciata San pellegrino, Pepsi Twist Cola, Aranciata Slam (Pepsi ) e molte altre abbiano mantenuto il benzoato nei loro prodotti di largo consumo. fonte

Un articolo di un giornale autorevole che parla dei possibili problemi del benzoato è quello dell'Indipendent inglese.

Ricordo che il deficit di attenzione e iperattività si cura in Italia e nel mondo con il Ritalin che è una anfetamina. Nel nostro paese questo farmaco per bambini entra e esce dalla classe delle droghe pesanti in continuazione, non sono più aggiornato se è nella tabella della morfina oppure se è stato declassificato, di questo se ne occupa la CUF, commissione unica del farmaco, che cambia idea come cambia il Ministro della salute. Un mio testo sul Ritalin.

Comunque sia è chiaro che i vari additivi vengono testati sulle masse per lungo tempo, poi ci si accorge che hanno fatto male in piccola o grande misura e vengono sostituiti con nuovi additivi tutti da testare sulla pelle e corpo della gente. Della serie fuori uno e sotto un altro.

Aggiornamento 22 mag 2008: Ho notato con piacere che la bibita aranciata San Pellegrino usa solo aromi naturali e come conservate ha dismesso prodotti a base di benzene e usa il potassio sorbato (E202, A).

Aggiornamento 3 feb 2011: Il 20 luglio 2010 è entrato in vigore un nuovo regolamento UE che prescrive che sulle etichette dei prodotti alimentari che contengono i coloranti:
  • E 102: tartrazina
  • E 110: giallo tramonto FCF, giallo arancio S
  • E 104: giallo di chinolina
  • E 122: azorubina, carmoisina
  • E 129: rosso allura AC
  • E 124: Ponceau 4R, rosso cocciniglia A
deve essere riportata la scritta "Può influire negativamente sull'attività e l'attenzione dei bambini".

Si noti che questi coloranti sono particolarmente presenti nei prodotti per i bambini. Per esempio sono usati nella Cedrata che da piccolo ho bevuto in grande quantità.

Come al solito molte generazioni di bambini e di adulti si sono nutriti di queste sostanze e nessuno si è scusato per i problemi di salute causati: né le multinazionali che le producono e che le mettono nei cibi né le autorità che le hanno dichiarate sicure si sono scusate.

Da notizie giornalistiche i vari produttori di cibi per bambini non metteranno la scritta "Può influire negativamente sull'attività e l'attenzione dei bambini" ma semplicemente passeranno ai nuovi coloranti artificiali non ancora dichiarati pericolosi: a me sembra il gioco delle tre carte.

I confetti Smarties hanno da diversi anni abbandonato i coloranti artificiali e le loro lentine colorate di cioccolato usano solo colori naturali, in particolare è stato abbandonato il bianco dato dal biossido di titanio.

Aggiornamento 21 feb 2017: Leggendo la rivista on line dei consumatori "Il Fatto Alimentare" che parla di cibo, ho trovato la notizia che una catena di supermercati francese dal nome "Système U" che conta 1600 punti vendita ha tolto da tutti i prodotti con la sua insegna una lunghissima lista di sostante "chiacchierate", quelle sostanze che in un modo o nell'altro sono criticate dalle associazioni che stanno dalla parte del cittadino.

Lo stratega di Système U ha però diversi problemi : "coloranti e aromi sono facili da rimuovere. Il problema è come vendere una fetta di prosciutto grigio quando i consumatori lo hanno sempre visto rosa". In effetti il cibo biologico non è bello da vedere come quello industriale. Un gelatiere mi ha riferito che i frutti di bosco biologici non vengono scelti da nessuno perché sono marroni quando compongono il gelato e la gente non li compra nel modo più assoluto.

Le 90 sostanze chiacchierate sono:

LISTE DES 90 SUBSTANCES CONTROVERSEES SUPPRIMEES

  • • 6 insecticides de stockage

  • Bifenthrine
  • Dichlorvos
  • Malathion
  • Permethrine
  • Phosphure de magnesium
  • Phosphore d’aluminium

  • • 26 pesticides

  • Abamectine
  • Alpha-cypermethrine (syn.
  • Alphamethrine)
  • Amytrole (syn.Aminotriazole)
  • Betacyfluthrin
  • Bifenthrine
  • Chlorothalonil
  • Chlorpyrifos-methyl
  • Dimethoate
  • Ethephon
  • Fenamidone
  • Fenbutatine Oxyde
  • Fenoxycarbe
  • Fluazinam
  • Glufosinate
  • Manebe
  • Metribuzine
  • Orthophenylphenol
  • Oryzalin
  • Oxadiazon
  • Pirimiphos-methyl
  • Prochloraz
  • Propinebe
  • Propyzamide
  • Tau-fluvalinate
  • Thiabendazole
  • Triadimefon
  • Jaune orange S
  • Jaune de quinoleine
  • Carmoisine
  • Rouge Allura
  • Tartrazine
  • Ponceau 4R
  • Dioxyde de titane
  • Caramel ammoniacal
  • Caramel au sulfite d’ammonium
  • Carmin de cochenille
  • Dioxyde de silicium
  • Matieres grasses partiellement et/ou totalement hydrogenees
  • Huile de palme/palmiste
  • Aspartame
  • Sirop de fructose-glucose
  • Fructose
  • BHA
  • BHT
  • E DTA
  • Glutamate monosodique
  • Benzoate de sodium
  • Isopropylparaben
  • Isobutylparaben
  • Benzylparaben
  • Phenoxyethanol
  • Ethoxydiglycol
  • 2-bromo-2-nitropropane-1,3-diol
  • Triclosan
  • Aluminium chlorohydrate
  • 4 benzophenone-1,2,3 et 4
  • Bisphenol A (BPA)
  • Bisphenol S
  • Bisphenol F
  • Glyphosate
  • Methaldehyde (Anti-limace)
  • Cypermethrine nocthrine (Anti-insecte)
  • Clopyralid (Herbicide)
  • Fluroxypyr (Herbicide)
  • BBP (Phtalate de benzyle et de butyle)
  • DBP (Phtalate de dibutyle)
  • DEHP (Phtalate de bis (2-ethylhexyle))
  • DIBP (Phtalate de diisobutyle)
  • DMEP (Phtalate de bis (2-methoxyethyle))
  • DPP (Phtalate de dipentyle)
  • Acide  benzenedicarboxylique-1,2, ester de dihexyle ramifie et droit
  • N-pentyl-isopentylphthalate
  • DIPP (Phtalate de diisopentyle)
  • Acide  benzenedicarboxylique-1,2,ester de dipentyle, ramifie et droit
  • DIHP
  • (Acide benzenedicarboxylique-1,2, esters de dialkyles ramifies en c6-8, riches en c7)
  • DHNUP
  • (Acide benzenedicarboxylique-1,2, esters de dialkyles en c7-11, ramifies et droits)
  • DHP (Phtalate de dihexyle)
  • 1,2-benzenedicarboxylic acid, di-c6-10-alkyl esters ;
  • 1,2-benzenedicarboxylic acid, mixed decyl and hexyl and octyl diesters with ≥ 0.3 % of dihexyl phthalate
  • DINP (Phtalate de di-isononyle)
  • DIDP (Phtalate de di-isodecyle)
  • DNOP (Phtalate de dioctyle)

Non capisco però perché nella lunga lista ci sia il fruttosio, comunque è una lista interessante che comprende il biossido di titanio, il glifosato, il glutammato monosodico, i caramelli chimici, un sacco di composti del benzene, il bisfenolo, il triclosan, i parabeni, lo sciroppo di glucosio-fruttosio, l'aspartame e pure l'olio di palma oramai bandito da tutti i supermercati italiani.




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Questo articolo è stato commentato 2 volte.

kensan il 22 maggio 2008 con il titolo: causa.

Gentile signora,
non penso che fare causa sia una buona idea perché chi mette gli additivi di sintesi nel cibo ha grossi studi di avvocati e grande appoggio politico.

Anonimo il 21 maggio 2008 con il titolo: fare causa?.

Gentilissimi
sono seriamente preoccupata per come ho alimentato il mio bambino di 12 anni,non sapevo di tutto questo veleno contenuto nei cibi di largo consumo.Adesso mi chiedo: posso rivalermi contro qualcuno che in tutti questi anni ha abusato della nostra salute per arricchire le proprie tasche?
Grazie delle Vostre preziose informazioni.



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Data: 11 set 2007
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