Il Buon cibo

Data: 6 apr 2015


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ℰsiste un certo livello di scientificità da applicare per mangiare del buon cibo. Si è visto che il cibo di una volta era più buono per cui occorre tornare alle vecchie tradizioni. Nelle patate moderne non si trova più la vitamina A, il rame è scomparso del tutto dal latte e il parmigiano vede il magnesio ridotto ai minimi termini (-70%). Il ferro contenuto nel latte è calato del 62%, quello contenuto nella carne del 55%.

I responsabili del cibo poco buono che mangiamo oggi possono essere molti e secondo me il maggior responsabile è la varietà di frutta, di verdura, di vacca, di cereale. Dal mio punto di vista le varietà migliori sono quelle di una volta, quelle che avevano basse rese, quelle che producevano poco latte o pochi pomodoro.

Attualmente mi sembra che in commercio si possa trovare del buon grano antico come il khorasan che è disponibile solo della marca Kamut®. Poi è disponibile il latte di capra che trovo non sia ancora di "qualità selezionate" ovvero non è ancora fatto con capre che producono molto latte e di bassa qualità. Inoltre le bufale sono parzialmente una razza antica perché non ancora completamente modernizzata.

Per chi ha un orto ci sono varietà di pomodoro piuttosto antiche come il pomodoro nero da Tula oppure zucchine e cetrioli che si mangiavano i nostri nonni. Ovviamente sono verdure che richiedono il loro tempo per crescere.

Un esperto degli alimenti mi faceva notare come la stagionalità del cibo sia importante. Siamo legati a mangiare gli agrumi d'inverno quando arrivano le influenze, siamo legati a mangiare frutta quando arriva l'estate risvegliando processi del nostro corpo e della nostra mente e mi faceva notare come secondo lui la rottura della ciclicità degli alimenti sia un aspetto negativo.

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In pratica l'esperto riteneva importante evitare la frutta d'importazione, la verdura sotto serra e suggeriva di limitarsi alla frutta e verdura disponibile fresca in Italia. L'idea che mi sovviene riguarda le celle d'isolamento che viene vista come una forma di carcerazione molto dura, mi pare che evitare di cibarsi della stagionalità della natura possa avere delle attinenze con una forma di isolamento, potrei dire perdere parzialmente l'orologio delle stagioni.

Sempre l'esperto mi faceva notare come gli alimenti elaborati siano troppi nella nostra alimentazione e anch'essi fonte di difficoltà nel capire in che realtà siamo. Gli alimenti elaborati sono fatti di primavera, di estate, di autunno e di inverno, la natura è invece ciclica in ogni emisfero e in ogni sistema naturale.

Mi raccontava che le mucche podoliche da lavoro hanno mammelle molto limitate e che soffrono molto raramente di mastiti, tipica malattia che rende il latte "cattivo" e imbevibile. Le vacche frisone fanno quasi tutto il latte commerciale e soffrono molto spesso di mastiti a volte anche in maniera sub-clinica, hanno mammelle da 50 litri e non è latte buono.

Il Contadino, un altro esperto, affermava che i suoi ulivi vengono potati in modo coscienzioso e che riteneva dovessero essere lasciata ad essi la possibilità di svilupparsi verso l'alto. Ha usato l'espressione forte "non violentarli" obbligandoli a rimanere piccoli ulivi, in tal modo pensa di migliorare la salute delle piante e quindi la qualità del suo olio biologico.

È una idea che condivido, troppo spesso si vedono per le strade piante potate in modo violento che hanno difficoltà a riprendersi la vita in primavera. Personalmente penso che le regole da seguire per mangiare del buon olio, latte, riso, pasta, formaggio siano un po' di rispetto per la natura e quindi per noi stessi.

Nota:
prima stesura di questo articolo: 29 mag 2005
riscrittura completa di questo articolo: 6 apr 2015



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Data: 6 apr 2015
argomento: Alimenti, articoli: Latte di montagna, Il cioccolato Mascao (bio ed equo e solidale), Latte di una volta, Il cibo fatto col petrolio (La rivoluzione verde), Salviamo le sementi contadine, Latte crudo, Rischi latte crudo

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