𝒰na donna deve sopperire a dei costi notevoli in prodotti igienici
come assorbenti, salvaslip e tamponi ma in genere non viene mai
quantificato il costo complessivo. Da un articolo
su Vanity Fair si hanno delle cifre precise per l'anno 2015:
Invece il risparmio se l'IVA passasse dal 22% al 4% non è molto. Il risparmio pro-capite è pari a 2.26 euro all'anno che in una intera vita (85 anni) fanno 190 euro. Anche se in famiglia ci sono due figlie più la madre fanno solo 600 euro di risparmio per tre donne.
Le mestruazioni sono un costo per una donna (1250 €) e per una famiglia con molte donne sono pure un costo significativo ma ridurre l'IVA non è un risparmio molto elevato (190 € a testa). Trovo quindi poco utile un dibattito sul tema quando 190 euro possono essere dati dallo Stato alle donne in molte altre forme per esempio tramite gli asili nido. Comunque se si può fare in modo semplice perché non farlo?
Il problema in questi casi è la disparità di trattamento. Per esempio perché ridurre l'IVA sugli assorbenti femminili e non per i pannolini per i bambini? Poi per gli strascichi. Se si agisce sui pannolini perché non includere il latte in polvere? È evidente che ogni uno di questi prodotti ha un vicino che meriterebbe altrettanta diminuzione dell'IVA: per esempio gli assorbenti femminili hanno come vicino quelli per l'incontinenza degli anziani. Così facendo ci si allontana dall'intenzione originaria e si finisce per includere sempre più prodotti. Quando si pone un limite si scontenta evidentemente molta gente che vede due prodotti simili con l'IVA differente.
Calcolo matematico.
Se dividiamo la popolazione italiana a seconda dell'età avremo che p1 è il numero di donne che ha 1 anno, pi il numero di donne che ha i anni. Analogamente c1 è il costo in prodotti per l'igiene per le bambine che hanno 1 anno e ci quello delle donne che hanno i anni:
Quindi il costo procapite (Cpc) per i prodotti durante l'intera vita di una donna è:
dove max è la massima età che le donne italiane riescono a raggiungere.
Se facciamo l'approssimazione che le donne non muoiano mai se non all'età di 85 anni (età media per le donne, max=85), in pratica che non ci siano morti premature allora avremmo un modello semplificato dove:
dove ovviamente P è la popolazione femminile totale (31 milioni):
e C è il costo totale dei prodotti ovvero 460 milioni di euro:
Sostituendo la seconda formula nella prima si ha:
che è la formula che abbiamo applicato nei calcoli mostrati (460milioni/31milioni*85anni).
Si noti che il Cpc non è calcolato sulla vita di una donna ma su quello del 2015 delle donne che hanno 1,2,3..100+ anni: è un collage di donne.
Quanta differenza c'è tra il modello semplificato di quest'articolo è la realtà? Per questo ci viene in aiuto la piramide dell'età che si può trovare nel sito Tuttitalia.it e che si basa su dati ISTAT dell'anno 2015.
Questa a fianco è la piramide del 2015 e si vede il grafico delle classi di età vs popolazione femminile (a destra). È mostrata la linea verde degli 85 anni di età e la linea della media della popolazione per classi secondo il calcolo visto in precedenza P/85. In pratica tra la linea orizzontale degli 85 anni e la linea verde verticale sta tutta la popolazione femminile P. La linea verde verticale è situata sul valore di 1.8 milioni (P/85*5).
Nella realtà (grafico a fianco) le classi oltre i 35 anni sono più numerose che nel modello semplificato mentre al di sotto avviene il vice versa. Sconosciuto è invece il dato del costo dei prodotti igienici femminili per classi di età.
Calcolo dell'errore del modello
Secondo dati Nielsen forniti da Lines Italia ed elaborati da Vanity Fair.it, nel 2015 sono stati vendute in Italia 144 milioni di confezioni di assorbenti, 48 milioni di confezioni di proteggislip e 9 milioni di confezioni di tamponi, per un giro d'affari totale di 460 milioni di euro. Di questi, l'Iva attuale pesa per ben 83 milioni di euro. Se venisse abbassata al 4% (15 milioni di euro) sottrarrebbe alle casse dello Stato (e farebbe rimanere nelle tasche delle italiane) circa 70 milioni di euro l'anno.Il costo di questi prodotti è molto alto durante la vita di una donna. Tenendo conto che le donne sono 31 milioni (anno 2015) e che vivono in media 85 anni si ha un costo pro capite pari a circa 1260 euro. (460milioni/31milioni*85anni)
Invece il risparmio se l'IVA passasse dal 22% al 4% non è molto. Il risparmio pro-capite è pari a 2.26 euro all'anno che in una intera vita (85 anni) fanno 190 euro. Anche se in famiglia ci sono due figlie più la madre fanno solo 600 euro di risparmio per tre donne.
Le mestruazioni sono un costo per una donna (1250 €) e per una famiglia con molte donne sono pure un costo significativo ma ridurre l'IVA non è un risparmio molto elevato (190 € a testa). Trovo quindi poco utile un dibattito sul tema quando 190 euro possono essere dati dallo Stato alle donne in molte altre forme per esempio tramite gli asili nido. Comunque se si può fare in modo semplice perché non farlo?
Il problema in questi casi è la disparità di trattamento. Per esempio perché ridurre l'IVA sugli assorbenti femminili e non per i pannolini per i bambini? Poi per gli strascichi. Se si agisce sui pannolini perché non includere il latte in polvere? È evidente che ogni uno di questi prodotti ha un vicino che meriterebbe altrettanta diminuzione dell'IVA: per esempio gli assorbenti femminili hanno come vicino quelli per l'incontinenza degli anziani. Così facendo ci si allontana dall'intenzione originaria e si finisce per includere sempre più prodotti. Quando si pone un limite si scontenta evidentemente molta gente che vede due prodotti simili con l'IVA differente.
Calcolo matematico.
Se dividiamo la popolazione italiana a seconda dell'età avremo che p1 è il numero di donne che ha 1 anno, pi il numero di donne che ha i anni. Analogamente c1 è il costo in prodotti per l'igiene per le bambine che hanno 1 anno e ci quello delle donne che hanno i anni:
Quindi il costo procapite (Cpc) per i prodotti durante l'intera vita di una donna è:
dove max è la massima età che le donne italiane riescono a raggiungere.
Se facciamo l'approssimazione che le donne non muoiano mai se non all'età di 85 anni (età media per le donne, max=85), in pratica che non ci siano morti premature allora avremmo un modello semplificato dove:
dove ovviamente P è la popolazione femminile totale (31 milioni):
e C è il costo totale dei prodotti ovvero 460 milioni di euro:
Sostituendo la seconda formula nella prima si ha:
che è la formula che abbiamo applicato nei calcoli mostrati (460milioni/31milioni*85anni).
Si noti che il Cpc non è calcolato sulla vita di una donna ma su quello del 2015 delle donne che hanno 1,2,3..100+ anni: è un collage di donne.
Quanta differenza c'è tra il modello semplificato di quest'articolo è la realtà? Per questo ci viene in aiuto la piramide dell'età che si può trovare nel sito Tuttitalia.it e che si basa su dati ISTAT dell'anno 2015.

Nella realtà (grafico a fianco) le classi oltre i 35 anni sono più numerose che nel modello semplificato mentre al di sotto avviene il vice versa. Sconosciuto è invece il dato del costo dei prodotti igienici femminili per classi di età.
Calcolo dell'errore del modello
Commento: