Software libero e compassione
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Che non sia “solo una questione tecnica” risulta chiaro a chiunque partecipi all'evento.

Non bisogna dimenticare che siamo in India, un paese in cui 1 miliardo di persone continuano a vivere, per la stragrande maggioranza, problemi molto più vitali che la scelta del modello di licenza software da utilizzare.

Tutti i partecipanti al convegno hanno qualcosa da dire sul tema.

In Brasile il governo Lula ha fatto dell'opzione per il software libero una scelta fondamentale sulla base di considerazioni di politica sociale.

Uguale convinta scelta per il software libero ha fatto il Venezuela, ed impressiona ascoltare i racconti dei Venezuelani sulla rapidità con cui viene portato avanti il progetto di migrazione del governo appena iniziato.

Ma la straordinaria sensibilità della gente del software libero indiana, l'influenza dell'ambiente del Kerala, hanno reso possibile la magia. Gli indiani hanno infatti toccato aspetti del software libero che un occidentale, abituato alle fredde presentazioni tecniche, troverebbe fuori luogo in un convegno casalingo. Invece in Kerala tutto si svolge con naturalità e gentilezza.

Quindi si discute di come il software libero dimostri che è possibile costruire modelli di sviluppo e di lavoro collaborativo fondati sui valori della compassione (solidarietà direbbe un occidentale). Proprio l'uso della parola compassione ha colpito più d'uno dei presenti non indiani.

Noi occidentali conserviamo un certo pudore nell'utilizzare parole con implicazione spirituale. “Forse loro sono più saggi di noi”, dice l'amico Jose Parrella, hacker venezuelano.

Il costante riferimento alla dimensione filosofico/spirituale nei discorsi degli speaker indiani e tanti altri piccoli segni fanno della conferenza di Thiruvananthapuram un evento speciale.

Il via ai lavori è dato con l'accensione di una lampada, compito che tocca a Felipe Perez Marti, il professore di economia ed ex ministro venezuelano che porta in India il suo discorso sulla “economia dell'amore”.

Il primo giorno la conferenza viene arricchita dalla lettura di un testo di Guru Nitya Chaitanya Yati, un importante Guru del Kerala, morto nell'ultimo anno del vecchio millennio.

“Gaia Mind” si intitola il testo che viene letto durante il convegno e che propone i temi dell'interconnessione e del lavoro per la costruzione di un mondo globale giusto ed armonioso cari a Guru Nitya.

Il chairman della conferenza apre il secondo giorno di conferenza con un saggio di flauto.
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Sandro kensan

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