La Spallata di Linux
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Oggi è avvenuto l'irreparabile: Linux ha vinto la battaglia campale. D'ora in poi si parla di battaglie di retroguardia ovvero, per chi ama il pinguino, la strada si presenta in discesa.

I fatti cruciali sono due ed entrambi di queste ore. Lo scontro frontale tra la comunità linara e SCO ha fatto scorrere del sangue, pare infatti che i manager della ditta che odia la GPL prevedano perdite economiche e un futuro ancora peggiore.

Accusano la comunità di avere promosso una jihad contro di loro. Si trovano con i propri prodotti boicottati dalle sale macchine del pianeta. Difficilmente altre aziende avranno il coraggio di affrontare il mondo di linux in campo aperto.

In rete si dice spesso che dietro a SCO ci sia una famosa multinazionale che la usa come un ariete contro il pinguino. Può essere ma anche il master of puppets ha perso se perde SCO. Inoltre questo genere di arieti sono molto costosi. Se l'azienda fallirà potrebbero esseci guai pure per chi tira le fila.

L'altro fatto cruciale è la discesa nell'arena di un peso massimo: la Cina.
A partire dai prossimi giorni la nazione più popolosa del mondo verrà rifornita con circa un milione di pacchetti all'anno costituiti da un Linux della SUN, con Star Office, con Mozilla e parecchio altro software. In un commento su slashdot ho letto che SUN penserà all'integrazione tra software e hardware, all'assistenza e alla fornitura del software che in gran parte sarà Libero. Questa info è comunque da considerarsi non sicura.

La SUN diviene così il più grosso fornitore al mondo del sistema operativo di Linus.

A questo punto si possono fare previsioni a breve termine su quando le macchine montanti Windows saranno pari a quelle che hanno il pinguino come kernel. Almeno si può iniziare un conto alla rovescia. Nel ragionamento è il caso di includere la Korea e il Giappone che quasi sicuramente seguiranno il gigante asiatico.

Un numero che da l'idea è il miliardo di PC venduti fino al 2002 secondo Gartner. Tenendo presente che il mercato dei PC è considerato "maturo" e che un computer ha una durata limitata, si possono fare delle stime. Gartner parla di presenza di computer personale nelle famiglie del primo mondo intorno al 50%.

Personalmente azzardo che i PC attivi nel mondo siano sui cento milioni. Quindi la fornitura di SUN potrebbe significare un aumento del numero di sistemi del pinguino intorno l'1% all'anno. Se le speranze di arrivare a 20 milioni di pacchetti saranno confermate allora si avranno percentuali a due cifre entro breve.

Questo improvviso peso nella bilancia dei sistemi operativi, avrà ripercussioni pure in Europa. Per esempio avremo periferiche in abbondanza che vengono dall'asia e che supportano primariamente linux. I dispositivi e i computer per il pinguino saranno economici e poco adatti a chi vuole il top. La comunità degli sviluppatori sarà incentrata in Asia, saranno fondamentali le localizzazioni in inglese, forse Linus si trasferirà a Beijing o a Tokyo.

Una interessante speculazione è il maggior peso che i manutentori insieme alla comunità dei principali progetti si troveranno ad avere, peso che potrebbe essere tradotto in influenza politica. Si pensi solo a una realtà maggiormente dipendente da Linux e si pensi a un sentimento comune avverso alla brevettabilità del software, è facilmente immaginabili che una protesta consistente nel blocco dello sviluppo del sw libero, spaventerebbe chiunque, politici compresi.

Insomma è un futuro da svelare.

Questa è solo l'introduzione e il vero motivo di questo scritto è rispondere ad Attivissimo che in un recente articolo su Apogeo criticava la mancanza di pragmaticità della comunità. Pongo semplicemente alcune domande:
  • L'elite dei linari avrebbe rotto le ossa a SCO se non fosse una cerchia di personaggi integralisti?
  • La Cina e altri paesi del mondo si sarebbero appoggiati al kernel di Linus e al sw GPL che la contorna se l'elite non fosse composta da personaggi integralisti? e poi il sw Libero ha assunto l'importanza che ha per l'integralismo della GPL o per la sua pragmaticità?
C'è una trama che collega chi non vuole scendere a compromessi su Linux con città agli antipodi come Seul, Rio, Monaco, Tokyo e Pechino.

Forse le raccomandazioni di Paolo Attivissimo esprimono la volontà di avere dei risultati locali, i visionari della GPL lavorano molto più in grande e attualmente alcuni frutti sono giunti a maturazione.

Gentilmente Attivissimo ha voluto rispondermi, si valuti che è una risposta di getto ma comunque mi ha dato il consenso alla pubblicazione (le risposte sono in corsivo).

-- L'elite dei linari avrebbe rotto le ossa a SCO se non fosse una cerchia di personaggi integralisti?

sì, perché non è il fondamentalismo che sta mettendo SCO con le spalle al muro, ma un piccolo esercito di avvocati -- finanziati da IBM -- e molto agguerriti. IBM non è fondamentalista: anzi, nonostante le apparenze tiene le distanze da Linux. Lo propone, lo assiste, ma non lo vende ("vende" nel senso di non avere una sua distro e di non vendere PC con Linux preinstallato).

-- La Cina e altri paesi del mondo si sarebbero appoggiati al kernel di Linus e al sw GPL che la contorna se l'elite non fosse composta da personaggi integralisti?

sì, perché a loro interessa che il codice sia aperto, così sono sicuri che l'NSA non ci ha messo lo zampino. Quando la Cina comincerà a violare la GPL (perché lo farà, buttando fuori hardware che gira su kernel customizzati senza fornire il sorgente), i fondamentalisti strilleranno, ma non potranno fare nulla e alla Cina non interesseranno i loro strilli.

-- e poi il sw Libero ha assunto l'importanza che ha per l'integralismo della GPL o per la sua pragmaticità?

La GPL non è integralista: dichiara una serie di diritti e doveri, esattamente come le licenze "tradizionali". Il sacro merito della GPL è che lo ha protetto da predatori commerciali. La GPL risponde a un'esigenza pratica, quella di tutelare il software libero. Quindi è assolutamente pragmatica.
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Sandro kensan

kensan.it Geek&Hacker site Owner, 18 nov 2003