RU486

Data: 19 feb 2008
ultima modifica: 19 mar 2024

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Searle CytotecL'organizzazione Women on waves distribuisce via Internet per 70 € la Ru 486 in tutti quegli stati in cui è illegale abortire. Si tratta di una società no-profit olandese che è stata anche protagonista di servizi giornalistici televisivi perché si occupa di noleggiare grandi navi che al largo degli stati anti abortisti, permettono di praticare l'aborto.

Il sito web di riferimento è women on waves ma il servizio è offerto da women on web che si occupa della distribuzione della pillola dietro un contributo volontario. Il sito è in italiano e richiedono che il questionario sia compilato in italiano:
Se possibile, ti preghiamo di fare la consultazione nella tua lingua madre. Prima di iniziare la consultazione, esegui un test di gravidanza o un'ecografia, se possibile. La consultazione consta di circa 25 domande. Tutte le informazioni rimarranno confidenziali.
La prima domanda obbligatoria è di «Quando è stato il primo giorno delle tue ultime mestruazioni?» e calcolano la differenza di date tra oggi e il primo giorno delle ultime mestruazioni: richiedono un tempo inferiore a 70 giorni, 10 settimane.

Inoltre viene richiesto un pagamento:
Alla fine della consultazione, ti verrà chiesto di donare dai 70 ai 120 euro, a seconda della nazione in cui ti trovi, della situazione economica e del metodo di spedizione. Completa la consultazione per scoprire l'importo della donazione nel il tuo caso.
Inviano via posta le due pillole, la RU486 più la prostaglandina:
Accesso alla pillola abortiva per posta
Women on Web ti aiuterà a ordinare la pillola abortiva per posta in Italia. Richiedi pillole abortive: Mifepristone (RU486) e Misoprostolo (Prostaglandina)
Chi sono quelle di Women on Web? Queste le loro biografie e le loro foto. Questi i giornali che parlano di Women on Web:
In particolare l'ultimo articolo, quello del giornale inglese The Guardian, cita i dati di uno studio del prestigioso British Medical Journal sui casi seguiti da WoW (Women on Web):

Risultati

Nel 2010-12, sono stati inviati farmaci abortivi (mifepristone e misoprostolo) a 1636 donne e sono state ottenute informazioni sul follow-up per 1158 (71%). Tra queste, 1023 donne hanno confermato l'uso dei farmaci e per 1000 erano disponibili informazioni sul follow-up.

Al momento in cui le donne hanno richiesto l'aiuto di WoW,
  • 781 (78%) erano a meno di 7 settimane di gravidanza
  • 219 (22%) a 7-9 settimane.
Complessivamente,
  • 94,7% -- ha riferito di aver portato a termine la gravidanza senza intervento chirurgico (confidenza al 95%, 93,1%-96,0%)
  • 2,6%   -- ha riferito di aver ricevuto antibiotici (26 donne) (2,6%, da 1,7% a 3,8%)
  • 0,7%   -- ha riferito di aver ricevuto una trasfusione di sangue (7 donne) (0,7%, da 0,3% a 1,5%)
0% decessi (0 donne decedute) dovuto all'intervento è stato segnalato da familiari, amici, autorità o media.

9,3% (93 donne) (dal 7,6% all'11,3%) hanno riferito di aver accusato un qualsiasi sintomo per il quale era stato consigliato loro di rivolgersi a un medico e, di queste, 87 (95%, dall'87,8% al 98,2%) si sono rivolte al medico. Nessuna delle cinque donne che non si sono rivolte al medico ha riportato un esito negativo.
Commentando questi dati dello studio si ha che su 1000 aborti seguiti non si ha avuto alcun decesso, circa il 5% ha avuto bisogno di un intervento chirurgico per terminare l'aborto (riferire in tal caso al medico e all'ospedale che si è avuto un aborto spontaneo), lo 0.7% ha avuto bisogno di una trasfusione di sangue, circa il 9% avrebbe avuto bisogno di rivolgersi a un medico: 5 donne non l'anno fatto, 87 l'hanno fatto.

Il giornale medico conclude:
Conclusioni

L'aborto medico self service con la telemedicina online può essere molto efficace e i risultati si confrontano positivamente con i protocolli in ospedale. I tassi di eventi avversi segnalati sono bassi. Le donne sono in grado di identificare da sole i sintomi di complicazioni potenzialmente gravi e la maggior parte di esse riferisce di essersi rivolta a un medico quando consigliato.
Da notare che i giornali nel 2015 riportavano la notizia degli aborti sospetti in Italia con la frase:
Una lunga lista di “aborti spontanei sospetti” è stata riferita negli ultimi cinque anni anche all'Ospedale Sant’Anna di Torino.
che riguardava una pratica fai da te con un farmaco antiulcera, il Cytotec, che però provocava in modo insicuro l'aborto perché aveva lo stesso principio farmacologico del RU486. Quindi gli aborti spontanei sospetti sono una lunga consuetudine dei pronto soccorso ginecologici. Non ci sono prove dell'uso del Cytotec. I giornali citano che:
È stata registrata la testimonianza di una studentessa di 17 anni, aveva assunto nove compresse di Cytotec in 24 ore con gravi conseguenze.
Raramente compaiono notizie sul Cytotec, basta fare una ricerca sui giornali on line. Un'altra notizia ma anch'essa molto datata è di una ragazza:

Kensan.it

spiegò che era rimasta incinta dopo un rapporto non protetto con il suo fidanzato, che le aveva chiesto di abortire, e allora, aveva spiegato, avendo in casa una confezione di Cytotec, ne prese dieci pastiglie, sentendosi poi male.
Questa ragazza per la sua confessione è stata condannata in tribunale per procurato aborto a 15 giorni di reclusione, con pena sospesa. Tra l'altro era al quarto aborto con il Cytotec, tre da minorenne, quindi non punibile.

L'articolo 19 della legge 194/78 (pagina 12 del pdf) stabilisce le pene per l'IVG fuori dalle regole della legge:
Comma 1:
Interruzione volontaria di gravidanza violando gli artt. 5 o 8:
comma 2: sanzione amministrativa pecuniaria da 5.000 a 10.000 euro per la donna.

Comma 3:
Violazione di quanto previsto dagli artt. 6, lett. a) e b), e 7:
comma 4: la donna è punita con la reclusione fino a sei mesi.
Per le minorenni si dice:
Quando l'interruzione volontaria della gravidanza avviene su donna minore degli anni diciotto, chi la cagiona, La donna non è punibile.
Chi cagiona (provoca) una interruzione di gravidanza fuori dalla legge 194 può essere la donna stessa e in tal caso viene specificato che la donna stessa che cagiona il suo aborto non è punibile se minorenne.

Pene molto alte invece per chi aiuta la donna. Da ricordare che la pena è sospesa sotto i 2 anni di reclusione, quindi non si va in carcere. Consultare un avvocato per avere certezze giuridiche.

Durante il Governo Renzi (Partito Democratico) è stata approvata una nuova norma:

Reato Pena precedente Nuova sanzione
Interruzione volontaria della propria gravidanza
senza l’osservanza delle modalità indicate dalla
legge (Art. 19, co. 2, della legge 194/1978)
Multa fino a
51 €
Sanzione amministrativa da
€ 5.000 a
€ 10.000

Quindi la Pena di 51 euro stabilita in origine dalla Legge nel 1978 è stata trasformata in Sanzione (non penale) di 5000-10'000 euro nel 2016.

Interpretazione dell'articolo 19 (consultare un legale per l'interpretazione) sulle pene in caso di aborto clandestino:
  • Comma 1-2: nessuna sanzione penale ma solo amministrativa di 5mila-10mila euro per IVG clandestine sotto i 90 giorni di gestazione
  • Comma 3-4: fino a 6 mesi di reclusione per le IVG clandestine sopra i 90 giorni.
Per tempi di gestazione molto oltre i 90 giorni si può essere puniti anche per omicidio.

Quindi sotto i 90 giorni di gestazione dal 1978 al 2016 era un reato penale e si pagava una multa penale di 51 €, con il Governo Renzi (PD) dal 2016 si paga una sanzione amministrativa di 5'000-10'000 € e non è più un reato perché è stato depenalizzato.

Anna Pompili scrive in un dettagliato resoconto sulle IVG in Italia, riguardo il costo di abortire fuori dalla 194 che è passato da 51 euro a 5000-10'000€, che:
È intuitivo il rischio potenziale di tale provvedimento, che potrebbe scoraggiare le donne a recarsi in ospedale a seguito di complicazioni di una pratica al di fuori della legge.

Dr.ssa Rebecca GompertsLa direttrice di Women on Waves è la dottoressa olandese Rebecca Gomperts. Questo un lunghissimo articolo del Post che tratta l'organizzazione WoW di Rebecca.

Ricordo che in Italia l'aborto è legale ed è fissato dalla legge 194. Inoltre la RU486 è offerta dal servizio sanitario nazionale ed è gratis.

Questo il documento della sanità dell'Emilia Romagna che applica le linee guida emanate nel 2020 dal Ministro Speranza sull'IVG ambulatoriale con RU486 e Prostaglandina, con la descrizione dettagliata della procedura. Si noti che l'Emilia Romagna è una delle pochissime Regioni in cui l'autodeterminazione della donna è presa seriamente. L'articolo 1 della legge 194/78 sull'aborto afferma:
Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio.
Quindi la 194 non garantisce il diritto alla donna di abortire e da molte Regioni è seguita alla lettera. Al contrario nella costituzione francese è stato inserito il seguente comma:
La legge determina le condizioni in cui si esercita la libertà garantita alla donna di far ricorso ad un'interruzione volontaria della gravidanza.
Notare la differenza. La 194 parla di diritto a fare figli in modo cosciente e responsabile, la Costituzione francese parla della libertà garantita di abortire. Dal 1978 i partiti maggiormente favorevoli all'aborto non hanno fatto nulla per migliorare la 194, anche se sono stati al Governo. La legge 194 oggi giorno rappresenta in molte Regioni un ostacolo per abortire visto che può essere applicata in modo molto regressivo e limitante per i diritti all'autodeterminazione.

Il documento appena linkato dell'Emilia Romagna da ulteriori indicazioni:

Gli effetti collaterali dell'IVG farmacologica sono in ordine decrescente di frequenza:
  •     nausea 40%
  •     vomito 20%
  •     diarrea 15%
  •     cefalea 2-30%
  •     algie pelviche che necessitano di trattamento medico 20%
  •     perdite ematiche della durata di alcuni giorni (fino a due settimane, in media 9 giorni)

Si tenga presente che la RU486 ovvero l'aborto farmacologico è efficace fino alla 9a settimana di gravidanza (64 giorni).

Segnalo il Reportage di un premio Pulizer che riguarda il lavoro di Rebecca in un video su il Fatto Quotidiano.it. Il nome della serie è Oceani senza legge dove woman on waves o meglio questo specifico reportage viene definita come "l'artista della scappatoia".

Riporto un mio articolo analogo sulla diffusione della RU 486 e quindi dell'aborto farmacologico in Veneto. I dati sono quelli ufficiali della Regione Veneto.



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Questo articolo è stato commentato 14 volte.

Ultimo commento inserito da kensan mercoledì 24 luglio con il titolo: aggiunta.

Commento:

Mi sono accorto che woman on waves ha la pagina in italiano, la linko qui:

https://www.womenonwaves.org/it/page/702/how-to-abort-at-home-with-pills--misoprostol--cytotec

Il Misoprostolo non dovrebbe essere usato dopo la 12 settimana di gravidanza.

La gravidanza di 12 settimane significa 84 giorni dal primo giorno dell'ultimo ciclo mestruale. Se la donna è convinta che la sua gravidanza sia più lunga o lo dimostra un'ecografia, sconsigliamo l'uso del Misoprostolo senza la supervisione medica. Il medicinale sarebbe ancora efficace, ma il rischio di emorragie, forti dolori e complicanze cresce assieme alla durata della gravidanza.




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Data: 19 feb 2008
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argomento: Donne, articoli: La ragazza della Fortezza da Basso, Contro la violenza sulle donne, Autodeterminazione delle donne, Diritto all'oblio (Censura di un mio articolo), L'aborto in Veneto (RU486, obiettori e consultori), Aborto schede, La tua scelta zero ostacoli

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A proposito dei giornalisti...

Non dico affatto che lei menta, dico che lei non sarebbe nel posto che occupa se non scrivesse quello che scrive.






La legge determina le condizioni in cui si esercita la libertà garantita alla donna di ricorrere all'interruzione volontaria della gravidanza.

Nuovo articolo della costituzione francese: libertà garantita
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